Raccontato attraverso gli occhi di due protagoniste diversissime, eppure unite dagli stessi ideali, "Donne di porcellana" di Virginie De Clausade e Élodie Hesme rende omaggio a una delle prime rivolte operaie femminili, e a tutte le donne che si sono ribellate al destino e hanno avuto il coraggio di combattere per far sentire la propria voce. Una piccola Versailles industriale. È così che Clotilde Haviland definisce la fabbrica di porcellane del marito, un esempio di efficienza che, nel 1905, arriva a dotarsi di una rivoluzionaria cromolitografica, capace di riprodurre fedelmente qualsiasi disegno, dal più semplice al più elaborato, trasformando le porcellane in vere opere d'arte. Durante il discorso inaugurale, Clotilde guarda con orgoglio a quel macchinario che rappresenta un progresso anche per gli operai, che avranno meno carico di lavoro e godranno di una migliore qualità della vita. Davanti a lei, tra le operaie, Anne invece sa che per le donne non cambie
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