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Rosa Parks la donna che mettendosi a sedere, si alzò per difendere i diritti di tutti e la dignità dell’America.

 


Precisamente 16 anni fa, il 24 ottobre 2005, moriva a Detroit Rosa Parks.

Bill Clinton, consegnandole un premio nel 1999, la definì la donna che «mettendosi a sedere, si alzò per difendere i diritti di tutti e la dignità dell’America».

Ma torniamo indietro al 1 dicembre 1955, ci troviamo a Montgomery in Alabama, Rosa ha finito di lavorare, è una sarta di pelle nera di 42 anni, deve tornare a casa e prende l’autobus 2857.

Il settore riservato agli afroamericani è tutto occupato quindi decide di sedersi nella fila “comune”.

Dopo qualche fermata, però, sale un passeggero bianco, il conducente le chiede di alzarsi per lasciare il posto come impongono le regole. 

Rosa le regole le conosce bene, i neri siedono dietro, i bianchi davanti, mentre i posti comuni si possono usare solo se tutti gli altri sono occupati, ma la precedenza spetta sempre ai bianchi. 

Rosa risponde di no, non intende alzarsi e lasciare il suo posto e viene arrestata.

Quel rifiuto la trasforma in un’eroina dei diritti dei neri, contro la segregazione e innesca lo storico boicottaggio dei bus a Montgomery guidato da Martin Luther King.

Meno di un anno dopo, il 13 novembre 1956, la Corte Suprema dichiarò anticostituzionale la segregazione razziale sui mezzi di trasporto pubblici negli Stati Uniti.
 
Se volete approfondire vi consiglio una graphic novel edita da Becco Giallo che si chiama Rosa Parks  di Mariapaola Pesce, Matteo Mancini

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