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"L' appello" di Alessandro D'Avenia

 

Alessandro D'Avenia, professore e scrittore, o lo si ama perdutamente per la sua prosa elegante e idilliaca oppure non lo sia ama per niente.

Io faccio parte delle persone che lo amano perdutamente, non mi perdo ogni lunedì la sua rubrica sul corriere della sera "Ultimo Banco" e ho letto la maggior parte dei suoi libri.

Il suo ultimo libro risale al 2017 e sinceramente sentivo la sua mancanza, per fortuna il 2020 ci porterà una sua nuova opera, "L' appello" in uscita il 3 novembre.

In questo ultimo romanzo, dopo dieci anni dalla rivelazione di Bianca come il latte, rossa come il sangue, torna a raccontare la scuola raccontando di una classe-ghetto e di un professore cieco.

E se l'appello non fosse un semplice elenco? Se pronunciare un nome significasse far esistere un po' di più chi lo porta? Allora la risposta "presente!" conterrebbe il segreto per un'adesione coraggiosa alla vita. Questa è la scuola che Omero Romeo sogna. Quarantacinque anni, gli occhiali da sole sempre sul naso, Omero viene chiamato come supplente di Scienze in una classe che affronterà gli esami di maturità. Una classe-ghetto, in cui sono stati confinati i casi disperati della scuola. La sfida sembra impossibile per lui, che è diventato cieco e non sa se sarà mai più capace di insegnare, e forse persino di vivere. Non potendo vedere i volti degli alunni, inventa un nuovo modo di fare l'appello, convinto che per salvare il mondo occorra salvare ogni nome, anche se a portarlo sono una ragazza che nasconde una ferita inconfessabile, un rapper che vive in una casa famiglia, un nerd che entra in contatto con gli altri solo da dietro uno schermo, una figlia abbandonata, un aspirante pugile che sogna di diventare come Rocky... Nessuno li vedeva, eppure il professore che non ci vede ce la fa. E nella vicenda di Omero e dei suoi ragazzi distilla l'essenza del rapporto tra maestro e discepolo, una relazione dinamica in cui entrambi insegnano e imparano, disponibili a mettersi in gioco e a guardare il mondo con occhi nuovi. È l'inizio di una rivoluzione?

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