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"La Primula Rossa" di Emma Orczy.



Parigi, anno di grazia 1792. Il Regime del Terrore semina il caos. 
I “maledetti aristos”, sventurati discendenti delle famiglie aristocratiche francesi, vengono mandati a morte dall’implacabile tribunale del popolo: ogni giorno le teste di uomini, donne e bambini cadono sotto la lama della ghigliottina. 
Ma in loro aiuto interviene un personaggio inafferrabile e misterioso, il quale, attraverso rocambolesche e ingegnose fughe, riesce a portare oltremanica i perseguitati del regime, nella libera Inghilterra. 
Dietro di sé non lascia tracce, se non il proprio marchio: un piccolo fiore scarlatto, che gli varrà il soprannome di Primula Rossa
Ma quale identità si cela dietro questo pseudonimo? 
Chi è l’audace salvatore, disposto a rischiare la propria vita in nome della nobile causa? 
L’incognita ossessiona l’astuto e crudele funzionario del governo francese Chauvelin e affascina l’alta società inglese: ma la soluzione del mistero si rivelerà tanto insospettabile quanto geniale. 
"La Primula Rossa", primo di un ciclo di romanzi scritto da Emma Orczy, è stato pubblicato nel 1905.
Ibrido tra spy story, romance e romanzo d’avventura, il ciclo della Primula Rossa viene qui presentato in una nuova traduzione dalla Fazi Editore.
Come scrive oggi Hilary Mantel, «la sua vera forza scaturisce dalla vivida qualità cinematografica della scrittura».

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