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"Molto rumore per nulla" e "La dodicesima notte" di William Shakespeare.

Siamo in estate e perchè non scoprire o riscoprire due delle commedie di William Shakespeare più simpatiche e leggere.
Parlo di "Molto rumore per nulla" e "La dodicesima notte".
Potete trovarli in varie edizioni, queste che vedete sotto sono della Feltrinelli.
Molto rumore per nulla"Molto rumore per nulla"
"La vicenda è ambientata a Messina, dove il principe Pedro d'Aragona si reca in visita al governatore Leonato, che ha per figlia Ero e per nipote Beatrice. Al seguito del principe vengono anche Claudio, che si innamora di Ero e la chiede in sposa, e Benedetto, che pur fingendo distaccata e ironica indifferenza nei confronti di Beatrice in realtà nutre per lei un segreto e corrisposto sentimento d'amore. Nel frattempo il fratellastro del principe, Don Giovanni, geloso del favore di cui gode Claudio, decide di vendicarsi rovinando il suo matrimonio. Manda perciò il servo Borraccio da Ero, anche se in realtà gli si presenta la damigella di Ero, Margherita, travestita da padrona. Il dialogo amoroso tra i due viene udito dal principe e da Claudio, che il giorno delle nozze in chiesa accusa Ero di tradimento. Lei sviene e la si fa credere morta. Intanto Borraccio ubriaco svela l'inganno e arrestato confessa la verità. Claudio pentito di aver calunniato la ragazza chiede perdono a Leonato che gli propone di riparare al torto sposando una cugina di Ero. Nel lieto fine, si scoprirà che la cugina è Ero stessa sotto mentite spoglie, si sposeranno anche Beatrice e Benedetto e Don Giovanni sarà punito."

"La dodicesima notte"
La dodicesima notte"La storia dei due gemelli, Viola e Sebastian, naufraghi in Illiria; di Viola che si finge uomo (col nome di Cesario) e come tale serve alla corte del Duca Orsino; del Duca che è innamorato della contessa Olivia e usa Viola-Cesario come messaggero d'amore; di Viola che è a sua volta innamorata del Duca, mentre Olivia, credendola un uomo, si innamora di lei; dei due fratelli che, alla fine, rivelano la propria identità; La dodicesima notte (1601) è il prodotto di un artista ormai al culmine sia del proprio "mestiere" sia della propria riflessione sull'uomo e sul mondo [...]. Un mondo "fuor di sesto", come dice Amleto, di cui l'uomo non possiede ancora le coordinate e dove la verità, come in Bacone, è da conquistarsi giorno per giorno, tra mille difficoltà e ambiguità; dove il dubbio non è episodico ma è condizione ormai inevitabile e definitiva del vivere, e la prospettiva è quella di cui dice il Duca Orsino di fronte ai due fratelli finalmente insieme: "Un viso, una voce, un abito / E due persone! Una macchina d'illusione / Creata dalla natura, che è e non è" (V. 1,213-14)."

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