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"Il tram di Natale" di Giosuè Calaciura

Il tram di Natale

Dicembre sta per arrivare e quindi anche il Natale, in libreria incominciano a uscire libri che raccontano storie ambientate nel periodo natalizio.
Esce in questi giorni "Il tram di Natale" di Giosuè Calaciura edito dalla Sellerio Editore Palermo.
Giosuè Calaciura con gli strumenti della letteratura ci restituisce l’urgenza, la profondità e le contraddizioni del nostro tempo. 
Alla Dickens (il cui Canto di Natale questo racconto apertamente richiama), senza timidezze nel mettersi decisamente dalla parte della denuncia e dell’impegno. 
Lo scopo è quello di affermare che la società ha una sostanza umana irrinunciabile e di mostrarne il tenace desiderio di esistere. 
Così, libro dopo libro, Calaciura va componendo un romanzo delle strade che non hanno nome.

Un tram, che si fa immaginare come isola di luce nel buio della notte di Natale, viaggia nell’estrema periferia. 
Dentro porta un mistero, fragile e abbandonato. Salgono povere persone che hanno finito la giornata. La prostituta deportata dall’Africa, il suo disgraziato cliente, il clandestino che vive di espedienti, l’artista vinto dalla malattia, l’infermiera assediata dalla solitudine, il ragazzo che non riesce a mettere insieme la cena per la compagna e la figlia. Vanno verso la notte di vigilia che li aspetta, o che semplicemente non li aspetta. Ciascuno porta con sé, nei pensieri, nel ricordo, sul corpo, una storia diversa e complicata, che parla di loro stessi e di altri, ma pur sempre impastata di impotenza e di rabbia. Ma quel mistero gettato in fondo ai sedili, dietro la cabina dell’autista assuefatto all’indifferenza, li raccoglie tutti insieme, come un presepe viaggiante, miraggio di salvezza. Per quanto ognuno di loro senta che non c’è salvezza fuori da quel tram di Natale. 

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